
Pier Sergio Caltabiano, Direttore della Formazione del CEFPAS, è intervenuto al live talk “Competenze digitali: un investimento necessario per realizzare One Health”, organizzato da FPA – FORUM PA Sanità 2021 e P4I-Partners4Innovation, in cui ha illustrato oltre le peculiarità delle digital competencies anche l’innovativa strategia e le esperienze del Centro in materia di progettazione formativa a distanza.
Nel corso del suo intervento, Caltabiano – rispondendo alle domande di Giovanna Stagno, responsabile Advisory e Formazione di FPA – ha detto: «Occorre uno sviluppo delle competenze digitali non soltanto intervenendo nel sistema degli operatori del Servizio sanitario, ma anche verso la popolazione perché deve esserci un rapporto equilibrato tra medico e paziente che sia in grado di sviluppare questo aspetto della relazione. Le competenze, però, vedono un aspetto problematico di tipo anagrafico. Oltre il 60% dei medici, e infermieri dei quasi 700mila stimati nel 2018, hanno più di 55 anni e il 25% più di 60 anni. Questo è il reale problema su cui operare e agire».
Secondo il Direttore della Formazione del CEFPAS «dobbiamo lavorare sulle conoscenze e le capacità e, in termini medio-lunghi, sugli atteggiamenti del personale del SSN, così da avere dei comparti medici con digital thinkers innovativi e dinamici. È necessario quindi programmare e realizzare interventi formativi e culturali che permettano di sviluppare le competenze digitali già nei corsi rivolti ai medici di medicina generale e di conseguenza diretti a quei professionisti che, come i pediatri di libera scelta, più direttamente, lavorano nell’ambito pubblico, oltre ad attivare azioni didattiche mirate sulle competenze digitali già nei percorsi universitari rivolti ai futuri operatori dei Sistemi sanitari. Paradossalmente, il Covid ha accelerato il processo della conoscenza digitale – ha osservato Pier Sergio Caltabiano -. Dopo la pandemia abbiamo riscontrato come il 40% tra medici di base e specialisti, grazie al teleconsulto o alle televisite, hanno messo in pratica le loro competenze digitali. Come agire su questo versante? Intanto occorre una mappatura di tutte le competenze digitali, seguita da un’azione sinergica tra il Ministero della Salute, le Regioni, le scuole di formazione in sanità e le scelte programmatiche dei responsabili della formazione che consentano di raggruppare le competenze digitali dell’intero comparto sanitario».
Per il Direttore Caltabiano, questo sistema istituzionale deve fare rete ed essere in grado di dialogare: «Agito su questo asse, occorrerà intervenire in particolare sugli ambiti delle soft skills, perché le hard skills riguardano coloro che operano nel settore ICT e quindi riguardano un ambito professionalmente circoscritto. Serve, pertanto, lavorare sulle capacità di sviluppare knowledge networking, ossia la capacità di condividere dati insieme ai colleghi, di poter creare in queste figure una forma di digital awareness, incentivando la consapevolezza digitale rispetto a quelli che sono i compiti e gli obiettivi che ci si pone, e infine, creare in loro un self-empowerment. Bisogna, quindi, immaginare la digitalizzazione come una visione di valore, che purtroppo nel comparto sanitario attualmente non ritroviamo».
Il responsabile della Formazione del CEFPAS ha inoltre parlato della strategia formativa del Centro che ha scommesso su innovazione e qualità dell’offerta didattica, attivando già quattro anni fa un executive master in ‘Digital Innovation Management’ «con la finalità di sviluppare le competenze di coloro che ricoprono il ruolo di responsabile per la transizione digitale nelle organizzazioni sanitarie. In tutte le azioni formative rivolte ai direttori generali, sanitari, amministrativi e ai dirigenti di strutture complesse, stiamo attualmente creando percorsi di sviluppo delle competenze nei quali il digital innovation manager deve diventare anche un digital innovation leader. Al di là delle competenze tecniche e tecnico-specialistiche, occorre la capacità di formare queste figure affinché abbiano una capacità di visione di tutta l’organizzazione sanitaria, consentendo di individuare quei processi interni nei quali la digitalizzazione svolge un ruolo centrale e prevalente – ha aggiunto Caltabiano -. L’ottica della formazione per le competenze del digital innovation manager non è solo legata agli aspetti di carattere specialistico in ambito digital, ma interessa anche le soft skills per far sì che queste figure possano sviluppare dentro l’organizzazione queste capacità e competenze».
L’emergenza pandemica ha mutato paradigmi, stili e modelli progettuali della formazione. Un aspetto sul quale si è soffermato Pier Sergio Caltabiano al Forum PA Sanità 2021, parlando anche dei rischi dell’eccessivo utilizzo della formazione a distanza rispetto a quella erogata in presenza, pur rimarcando come la digitalizzazione nell’ambito dell’apprendimento vada comunque valorizzata: «L’apprendimento nelle organizzazioni sanitarie, e non solo, passa da un processo di connessione emozionale. Apprendiamo di più ciò che ci emoziona di più, ciò che ci coinvolge di più. Ogni momento formativo vive di intense esperienze condivise e di confronto reale tra i partecipanti ai percorsi didattici. Il CEFPAS, a fronte di diverse situazioni imprevedibili, è riuscito a trasformare in poco tempo i corsi in presenza programmandoli a distanza. Ed è anche questo uno dei valori reali della formazione a distanza che, grazie a un set di qualificati professionisti, ci permette di coinvolgere, tramite la presenza sincrona in modalità digitale, molte persone simultaneamente in un, più o meno articolato, percorso formativo».
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