
Negli ultimi due anni, complice la pandemia da Covid-19, si è acuito il fenomeno della carenza di medici e infermieri sia in Italia sia in Europa. Di questo si occupa il progetto Meteor, finanziato dall’Unione europea, che ha l’obiettivo di creare strumenti di analisi, valutazioni e promozioni politiche efficaci in tema di mantenimento e accrescimento della forza lavoro sanitaria. ll CEFPAS è tra i partner del progetto insieme all’Università di Ku Leuven di Bruxelles (ente capofila), l’Università degli Studi di Palermo (Dipartimento di Scienze per la promozione della salute), l’ospedale olandese di “Spaarne Gasthuis” e l’Università Medica della Slesia (Polonia). In particolare l’Università degli Studi di Palermo, nell’ambito del Progetto, si sta occupando di coordinare delle indagini rivolte a medici e infermieri in servizio o che hanno lasciato il proprio ospedale nell’ultimo anno. L’obiettivo delle survey online è migliorare la salute mentale e il benessere di medici e infermieri dei quattro paesi partner del progetto (Belgio, Italia, Paesi Bassi e Polonia) e approfondire quali siano state le motivazioni che hanno indotto il personale medico a cambiare lavoro. Ne abbiamo parlato con Domenica Matranga, Professoressa di Statistica Medica presso l’Università degli Studi di Palermo.
1) Che cosa è il progetto Meteor e quali sono gli obiettivi?
Il progetto Meteor è un progetto finanziato nell’ambito del terzo programma per la salute dell’Unione Europea e riguarda il tema delle politiche di mantenimento della forza lavoro sanitaria. Meteor è l’acronimo di MEnTal hEalth: fOcus on Retention of healthcare workers e nasce dalla collaborazione dell’Università di KU Leuven, capofila del progetto, con l’Università degli Studi di Palermo, l’Ospedale di Spaarne Gasthuis nei Paesi Bassi, l’Università medica della Silesia e il CEFPAS. Meteor si è posto l’obiettivo di accrescere la conoscenza sulle politiche di mantenimento del lavoro degli operatori sanitari (medici e infermieri) nei quattro paesi europei del partenariato (Belgio, Paesi Bassi, Polonia e Italia) attraverso quattro fasi successive. Dopo una prima fase di review sistematica dei determinanti e delle politiche disponibili a livello ospedaliero delle politiche di mantenimento del lavoro degli operatori sanitari, stiamo effettuando una survey su otto ospedali dei quattro paesi partners. Lo scopo della survey è analizzare la relazione tra soddisfazione del lavoro e salute mentale da un lato e intenzioni di turnover da un altro lato. I risultati della survey getteranno le basi per la terza fase del progetto che consisterà nell’organizzazione di workshop multidisciplinari finalizzati all’esame dei problemi che inducono la disaffezione e l’abbandono del lavoro e la ricerca di una soluzione condivisa secondo un approccio bottom-up. La quarta fase consisterà nello sviluppo di una piattaforma sul web integrata e facilmente accessibile, in grado di fornire informazioni di supporto ai policy-makers sulle politiche di mantenimento della forza lavoro sanitaria utilizzabili a livello ospedaliero.
2) Quali sono i fattori che spingono medici e infermieri a cambiare lavoro?
Dare una risposta a questa domanda è esattamente uno degli obiettivi che ci siamo posti con Meteor. Infatti, nella prima fase del progetto il partner olandese Spaarne Gasthuis sta coordinando un workpackage che ha l’obiettivo di effettuare due revisioni sistematiche della letteratura: una sui determinanti che inducono medici e infermieri a cambiare lavoro e una seconda sulle politiche disponibili a livello ospedaliero per contrastare il fenomeno della fuga e fidelizzare il personale sanitario. La prima review è già stata ultimata e attualmente under review presso una importante rivista scientifica internazionale. L’esame della letteratura ha evidenziato che tra i principali fattori che spingono un medico o un infermiere a cambiare lavoro vi sono il carico di lavoro e le condizioni lavorative e contrattuali.
3) Il Covid ha acuito il fenomeno del burn-out degli operatori sanitari?
La crisi pandemica ha esercitato sugli ospedali una pressione senza precedenti causando in medici e infermieri stress acuto, frustrazione, isolamento e un alto rischio di infezione. In queste condizioni, è cresciuta la percentuale di medici e infermieri che hanno espresso l’intenzione di cambiare il proprio lavoro o, addirittura, lasciare l’ospedale. Inoltre, nel lungo periodo si prevede un aumento della fuoriuscita dal lavoro a causa dell’insorgenza di problemi di salute mentale dovuti al Covid-19.
4) Cosa si può fare per migliorare la salute mentale e il benessere di medici e infermieri?
Anche questa è una domanda che Meteor si pone di affrontare, attraverso il metodo della co-creazione, nella terza fase del progetto. Per ciascuno degli otto ospedali coinvolti nel progetto, la capofila belga di KU Leuven coordinerà le attività di due gruppi di lavoro nei quali la direzione sanitaria, medici e infermieri nonché rappresentati delle Istituzioni, cercheranno soluzioni condivise ritagliate su misura.
5) Quando saranno pubblicati i risultati?
La presentazione dei risultati preliminari delle due survey di Meteor è prevista in occasione di un webinar che si svolgerà ad ottobre 2022. Il report con i risultati definitivi della survey è previsto ad aprile 2023.
6) Nei pronto soccorso la situazione è al collasso: mancano 4500 medici. In che modo si può sopperire a questa mancanza?
Il personale dei pronto soccorso è la categoria più a rischio di burn-out e questo si riflette in un più alto rischio di abbandono del posto di lavoro e una maggiore difficoltà di reclutamento. Le soluzioni vanno ricercate in una migliore organizzazione e valorizzazione del lavoro di PS, che persegua l’obiettivo prioritario del benessere lavorativo tout court per medici e infermieri.
L’intervista è stata realizzata dal Servizio Comunicazione del CEFPAS.