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Formazione continua, chirurgia tiroidea e simulazione sanitaria: l’intervista ai chirurghi Scaffidi e Ciaccio

Francesco Scaffidi Abbate primario U.O. Endocrinochirurgia Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta

Il 15 e 16 giugno diversi relatori provenienti da tutta la Sicilia hanno discusso di patologie endocrinochirurgiche in occasione del decimo forum di Endocrinochirurgia che si è svolto nella sala Garsia del CEFPAS di Caltanissetta. Il congresso è stato organizzato e presieduto dal primario dell’Unità Operativa di Endocrinochirurgia dell’ospedale Sant’Elia, Francesco Scaffidi Abbate, insieme con il primario di Chirurgia Generale e d’Urgenza Giovanni Ciaccio, come presidente onorario del congresso. Li abbiamo intervistati per approfondire alcuni temi trattati nel corso del congresso.

Intervista a Francesco Scaffidi Abbate

  • Come ritiene sia andato il decimo forum di Endocrinochirurgia, che risultati e input sono emersi?

La grande affluenza registrata e la partecipazione attiva di tutti i colleghi presenti, testimoniano una riuscita di indubbio successo del forum di Endocrinochirurgia, giunto ormai alla sua decima edizione. Abbiamo ricevuto ospiti da tutta la Sicilia e nomi di spicco nel settore della endocrinochirurgia che confermano il peso e l’interesse che questa branca della chirurgia generale ha non soltanto nei confronti della comunità scientifica, ma anche dell’utenza. Centinaia sono, infatti, i pazienti che annualmente si rivolgono alla nostra unità operativa e ciò comporta la necessità di un continuo aggiornamento per offrire le migliori cure possibili e l’eccellenza del settore.

  • Durante i lavori del congresso sono state presentate delle relazioni su nuove tecniche che saranno utilizzate all’interno dell’Unità Operativa dipartimentale di Caltanissetta su endocrinochirurgiche e chirurgia tiroidea, su termoablazione tiroidea e autofluorescenza sulle ghiandole paratiroidee. In che modo queste tecniche miglioreranno il decorso operatorio e i risultati sui pazienti?

La chirurgia endocrina guarda ormai al futuro avvalendosi delle più moderne tecnologie sia diagnostico-strumentali che terapeutiche. Attualmente abbiamo iniziato un percorso conservativo di cura dei noduli tiroidei tramite la termoablazione, che consiste nel trattamento laser o tramite radiofrequenza di noduli benigni consentendone la riduzione a un anno di circa l’80% del volume iniziale. Un grandissimo traguardo per tutti quei pazienti sintomatici, ma che per patologie coesistenti non possono sottoporsi all’intervento chirurgico tradizionale. L’autofluorescenza è un’altra moderna metodica che permette il riconoscimento precoce delle ghiandole paratiroidee in assoluta sicurezza e senza la necessità di ulteriori ausili, al fine di preservarne l’integrità in corso di chirurgia tiroidea.

  • Quali le prospettive future per il prossimo forum?

L’endocrinochirurgia abbraccia un versante specifico della chirurgia generale. Attualmente abbiamo aperto la nostra attività alle patologie neoplastiche del pancreas di interesse endocrinochirurgico, motivo per cui ci auguriamo di poter portare la nostra esperienza, condividerla e confrontarla con i colleghi che allo stesso modo si dedicano a questa branca. Inoltre, essendo la nostra una unità operativa giovane e fatta da giovani, dedichiamo sempre una parte del nostro congresso ai giovani chirurghi che ci auguriamo possano essere sempre più numerosi organizzando una “young session” a loro dedicata.

Giovanni Ciaccio primario di Chirurgia Generale e d’Urgenza ospedale Sant’Elia di Caltanissetta

Intervista a Giovanni Ciaccio

  • Che tipo di contributo può dare il CEFPAS nell’ambito dell’Endocrinochirurgia e più in generale nella formazione sanitaria?

Il CEFPAS contribuisce notevolmente attraverso le diversificate offerte formative che consentono di arricchire le nostre conoscenze per una migliore qualità delle cure fornite ai pazienti. Le professionalità e le attrezzature nel campo della simulazione in materia sanitaria presenti al CEFPAS sono certo che offriranno in un prossimo futuro la possibilità di formare nuovi chirurghi che desiderano approfondire le proprie conoscenze in chirurgia mininvasiva.

  • Dal febbraio 2014 dirige l’UOC di Chirurgia Generale e d’Urgenza del P.O. S. Elia di Caltanissetta dotata di 20 posti letto e che svolge un’attività operatoria di oltre 1000 interventi l’anno di diversa complessità. Come gestire un reparto così importante e quali competenze e azioni vanno messe in atto per farlo in modo efficace? Inoltre quali sono gli obiettivi futuri per valorizzare sempre di più l’ospedale nisseno?

L’attività dell’UOC di Chirurgia Generale di Caltanissetta negli ultimi anni ha mostrato un crescente incremento dell’attività operatoria con un numero sempre maggiore di interventi ad alta complessità condotti con tecnica mininvasiva (laparoscopica) soprattutto nella gestione delle patologie oncologiche, prima fra tutte quelle del colon-retto.

Altro ruolo fondamentale rivestito dall’UOC di Chirurgia in qualità di DEA di II livello è rappresentato dalla gestione delle emergenze-urgenze della macroarea Agrigento-Caltanissetta-Enna ed è quindi fondamentale avere protocolli ben definiti per affrontare le situazioni in condizioni di emergenza. Un’adeguata formazione del personale e una risposta rapida e coordinata sono infatti essenziali per garantire la sicurezza dei pazienti. Per i motivi di cui sopra, il continuo aggiornamento attraverso eventi come quello a cui abbiamo appena assistito, risultano essenziali e possono offrire importanti spunti di interesse ed approfondimento.  Il ruolo principale di un direttore di UOC è quello di coordinare e motivare il personale medico e infermieristico. Questo implica fornire una visione chiara, stabilire obiettivi concreti e creare un ambiente di lavoro collaborativo. Altro punto di forza dell’UOC di Chirurgia, ma anche di tutto il nostro ospedale, è rappresentato da una stretta e continua collaborazione multidisciplinare. Infatti, soltanto attraverso una comunicazione efficace e una collaborazione interdisciplinare si può migliorare la qualità delle cure fornite ai pazienti e favorire la condivisione delle migliori pratiche.

  • Come e attraverso quali azioni portate avanti si esprime il valore della sua professione e che progetti ha per continuare ad assolverlo nel futuro?

Come tutte le professioni sanitarie anche quella del chirurgo vede essere particolarmente attenta all’innovazione tecnologica e solo quindi un continuo e costante aggiornamento può permettere di restare al passo con i tempi e offrire una sanità sempre migliore. È importante assicurarsi che il personale abbia le competenze necessarie per svolgere le attività richieste e che ci sia una pianificazione adeguata degli interventi chirurgici e delle risorse umane e strumentali. A tal proposito sono convinto, infatti, che investire nella formazione continua del personale sanitario (medico e infermieristico) può contribuire all’elevazione delle competenze professionali e alla promozione della ricerca scientifica, che in ultima analisi rappresentano i miei obiettivi principali.

L’intervista è stata realizzata dal Servizio Comunicazione del CEFPAS.

Formazione continua, chirurgia tiroidea e simulazione sanitaria: l’intervista ai chirurghi Scaffidi e Ciaccio

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