
Lo scorso 14 novembre 2024 è stato realizzato il workshop dal titolo “Intervenire senza contaminare – La sicurezza sul luogo del crimine” durante il Congresso Nazionale SIMMED 2024 presso la sede dell’Humanitas di Rozzano (Milano). Visto il successo ottenuto nei corsi “Sulla Scena del Crimine” realizzati in simulazione presso il CEMEDIS di Caltanissetta, in cui sono stati formati medici e infermieri del SUES 118, si è voluto condividere, con i centri di simulazione partecipanti al Congresso, l’esperienza maturata nella tematica con la metodica della simulazione.
Tra il 2015 ed il 2018, il CEFPAS aveva già realizzato circa 50 attività formative sull’argomento utilizzando la metodologia formativa tradizionale, ma la continua richiesta da parte degli operatori del 118 ha spinto l’ente ad inserire nuovamente il corso nella propria offerta formativa. Con il vantaggio di consolidare e valorizzare le conoscenze dei partecipanti, sviluppare abilità tecniche e relazionali e creare momenti di riflessione nell’attività di debriefing, le nuove edizioni sono state valorizzate dalla metodologia della simulazione ad alta fedeltà. Il workshop ha proposto la formazione in simulazione per l’identificazione dei segnali propri di una scena del crimine, nonché dei conseguenti comportamenti che il personale sanitario deve adottare per la sicurezza della scena e dell’operatore. I sanitari sono chiamati, infatti, a prestare soccorso, ma l’area in cui devono operare è oggetto di indagini, per cui nasce l’esigenza di ricercare un giusto equilibrio tra l’urgenza del trattamento sanitario e il rischio di contaminazione, oltre che la necessità di relazionarsi correttamente con le forze dall’ordine.
Va sottolineato che i primi ad intervenire sono, in genere, gli operatori del 118 che non sono sempre consapevoli che si tratti di una scena di un evento delittuoso. Ciò può comportare un’alterazione irreparabile dei luoghi con conseguenze sul piano processuale. Diviene, dunque, indispensabile per l’operatore sanitario, che si trovi ad operare sulla scena del crimine, conoscere la natura e il significato delle prove fisiche, nonché le modalità atte a evitare fenomeni di “corruzione” degli elementi probatori. L’utilizzo della sala immersiva, messa a disposizione per il workshop dall’Humanitas, di prossima installazione al CEFPAS, ha consentito di ricreare gli ambienti idonei per lo svolgimento dello scenario, rendendolo più realistico e fornendo elementi aggiuntivi di valutazione ai partecipanti, come la riproduzione di tracce di sangue sulle pareti, l’ambientazione buia che si illumina al tocco di interruttore della luce virtuale, il rumore del vento da una finestra virtuale e l’odore del sangue.
Il workshop ha proposto ai partecipanti di sperimentare lo scenario di un uomo gravemente ferito alla testa da un corpo contundente che ha dato lo spunto per:
- dare indicazioni sulla costruzione di scenari che sollecitassero nei sanitari comportamenti appropriati nei luoghi del crimine per garantire la non alterazione dell’ambiente e la preservazione delle prove;
- identificare metodologie formative più appropriate per favorire la collaborazione con le forze dell’ordine, comprendendo i ruoli e le procedure investigative;
- sperimentare durante lo scenario i rischi associati alla contaminazione della scena del crimine, implementando misure preventive durante l’intervento sanitario.
Dopo una breve presentazione della metodologia di formazione in simulazione, che ha messo in risalto la necessità di individuare istruttori esperti sia di contenuto che di simulazione, si è discusso anche dell’esigenza di individuare, tra i tanti eventi criminosi, quelli didatticamente più significativi e riproducibili realisticamente in uno scenario (uomo impiccato, uomo colpito da arma da fuoco, donna accoltellata) al fine di raggiungere l’obiettivo formativo prefissato. Il workshop ha previsto il coinvolgimento all’interno della scena di tre volontari tra i partecipanti, mentre i docenti, un criminologo e un ispettore di Polizia, hanno condotto un breve debriefing a fine scenario estendendo il coinvolgimento alla platea che ha mostrato notevole interesse verso la tematica. Il workshop ha visto un’ampia partecipazione tra professionisti sanitari, specializzandi e studenti, arrivando a superare anche il limite dei partecipanti previsti.