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Il Direttore amministrativo CEFPAS: semplificare i processi amministrativi con l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione
Pietro Testaì è il Direttore amministrativo del CEFPAS
Dal mese di novembre 2024, Pietro Testaì è il Direttore amministrativo del CEFPAS. Laureato in Economia delle Amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali presso l’Università Bocconi, è stato Direttore Amministrativo presso l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente (ARPA) Sicilia e Dirigente amministrativo presso l’IRCSS – Centro Neurolesi Bonino Pulejo di Messina. L’abbiamo intervistato.
Quali sono gli obiettivi che si è prefissato in qualità di Direttore amministrativo del CEFPAS?
È una domanda che mi sono posto nel momento in cui il Direttore del Centro mi ha proposto questo incarico. È un’amministrazione che conosco da tempo, perché ho collaborato con questo Centro già nelle mie prime esperienze di formazione subito dopo essermi laureato. E poi ho conosciuto questo Centro sia durante il mio periodo di formazione manageriale, in cui ho avuto l’opportunità di conoscere Roberto Sanfilippo, sia successivamente con un incarico di consulenza durato circa un anno durante la mia dirigenza presso l’ASP di Caltanissetta, che mi permesso di approfondire le principali problematiche del CEFPAS.
Il CEFPAS è un Centro molto complesso, le cui attività non sono neanche note a tutti nella loro complessità. È un Centro che, nonostante sia considerato una pubblica amministrazione di dimensioni ridotte, raccoglie un livello di complessità particolarmente avanzato. Nel momento in cui il Direttore del Centro mi ha proposto questo incarico ho immediatamente immaginato che la prima cosa su cui si dovesse puntare fosse proprio la semplificazione delle procedure amministrative. Il Centro, infatti, nella sua articolazione organizzativa ha sicuramente la necessità di ripensare alcuni processi amministrativi nel tempo stratificati anche per le abitudini e le consuetudini che si sono consolidate nel tempo, ma non ha guardato, dal mio punto di vista, allo snellimento delle procedure richiesto dalle ultime normative sul tema e non ha soprattutto guardato con particolare attenzione ai processi di digitalizzazione dei processi amministrativi. Nonostante si sia concentrato molto sulla necessità di digitalizzare e innovare per quanto attiene gli aspetti anche della formazione, che è la mission di questo importante Centro, dal punto di vista dell’area amministrativa non è stata data adeguata attenzione alla necessità di ripensare e riformulare gli ambiti dell’organizzazione. È quindi una delle mie principali preoccupazioni condivisa con i due organi del Centro, sia con il Direttore che con il collegio dei revisori, mettere mano a un processo di riorganizzazione interna che punti alla semplificazione dei processi amministrativi passando per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione.
E in che modo dunque semplificare il funzionamento di una pubblica amministrazione?
Abbiamo sin da subito fatto il focus sulle principali piattaforme informatiche in uso all’interno dell’amministrazione, abbiamo rilevato che queste piattaforme, pur essendo altamente performanti, non sono utilizzate per le capacità che di fatto hanno, ma soprattutto abbiamo avuto modo di verificare che vi è un problema di integrazione tra le piattaforme in uso che comporta di fatto un forte rallentamento di molti procedimenti amministrativi. Quindi l’integrazione delle piattaforme in uso è sicuramente uno degli aspetti su cui, dal primo giorno insieme agli altri dirigenti del centro, abbiamo posto l’attenzione e su cui nelle prime settimane abbiamo avviato primi momenti di confronto con tutto il personale. Questo perché, nella mia esperienza precedente, ho di fatto sviluppato un convincimento: nessun processo di riorganizzazione può portare i suoi effetti se non si condivide innanzitutto “dal basso”. Per cui in queste prime settimane ho inteso incontrare tutto il personale afferente all’area amministrativa, ovviamente per aree di competenza, parlare insieme ai loro responsabili e ai loro dirigenti delle problematiche quotidiane che si trovano ad affrontare e con ognuno di questi gruppi abbiamo ipotizzato un percorso che ci vedrà impegnati nel 2025 per cercare di individuare, affrontare e risolvere insieme le principali problematiche amministrative.
Quanto la precedente esperienza di Direttore Amministrativo potrà guidarla nelle scelte che riguarderanno il Centro?
Per una particolare coincidenza rispetto al momento attuale, sono stato direttore amministrativo in ARPA Sicilia nel momento in cui ARPA, a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale, è stata riconosciuta ente strumentale della Regione, ma non appartenente agli enti del servizio del settore sanitario. In sostanza nel 2017, ARPA ha subìto la stessa sorte del CEFPAS. Con la sentenza della Corte Costituzionale di ottobre 2024, anche il Centro non viene riconosciuto come ente del settore sanitario e quindi il Centro sarà un ente strumentale della Regione Siciliana alla stessa stregua dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale. Sono stati anni in cui, con estrema difficoltà, abbiamo dovuto gestire un assetto istituzionale nuovo, perché fino a quel momento anche l’Agenzia aveva considerato la sua permanenza all’interno del Servizio Sanitario e aveva orientato gli atti amministrativi e gli atti organizzativi in tal senso, ma sono stati anche anni in cui l’occasione di ripensare radicalmente l’organizzazione dell’Agenzia ha permesso di crescere ed evolversi.
Non è stato facile reimpostare i processi organizzativi e le scelte aziendali, però è stata un’occasione per ripensare all’Amministrazione in chiave nuova e diversa. Mi aspetto che anche in questa occasione il Centro potrà avere da questa sentenza della Corte Costituzionale un’occasione di rinascita, di rivitalizzazione perché tutti i momenti di ripensamento di un’organizzazione, se ben presidiati, possono rappresentare un momento di crescita per l’organizzazione stessa.
Il CEFPAS con la sua ricchissima offerta formativa promuove numerosi corsi rivolti al management del servizio sanitario, come il corso sul PNRR formazione manageriale e quelli per Ricertificazione DS e DSC. Perché è importante una corretta e aggiornata formazione del personale sanitario manageriale e non? Non dobbiamo dimenticare che facciamo parte di un contesto organizzativo complesso. La formazione deve essere sviluppata su due ambiti: una formazione tecnico-specialistica e la formazione manageriale. Da un lato, la formazione tecnico-specialistica è uno dei focus su cui il CEFPAS da tempo ha investito. Parliamo ovviamente della formazione sanitaria, quindi della formazione innanzitutto dei nostri medici, ma anche della classe infermieristica che, oggi nelle realtà sanitarie, ha un ruolo sempre più importante. Dall’altro, gli aspetti manageriali, nell’ambito di specifico interesse del CEFPAS e in quello della sanità, non possono essere sottovalutati. Le organizzazioni sanitarie sono, per definizione, organizzazioni complesse, il cui livello di complessità può essere gestito soltanto attraverso una conoscenza degli strumenti e dei metodi di gestione. I corsi di formazione che, nel tempo il CEFPAS ha organizzato e sui quali intende continuare ad investire sempre di più, devono essere patrimonio conoscitivo di ognuno dei dirigenti che ha un ruolo all’interno di organizzazioni sanitarie siano esse aziende sanitarie provinciali o organizzazioni ospedaliere. Di fatto nel 2024, abbiamo attivato i primi corsi di formazione manageriale per il PNRR, abbiamo organizzato il corso sulle infezioni ospedaliere, stiamo attivando i corsi sul DM 77 e nel 2025 partirà anche il corso di formazione manageriale per i direttori generali e i direttori amministrativi. Non abbiamo mai interrotto i corsi di formazione per il management di struttura complessa, tentiamo nella nostra programmazione di presidiare tutti gli ambiti della formazione perché soltanto con una formazione adeguata e con una formazione costante sarà possibile presidiare gli ambiti di innovazione anche tecnologica rispetto ai quali le nostre aziende sanitarie ospedaliere si confrontano ogni giorno.
Un’ultima domanda sulla comunicazione, quali sono, secondo lei, le caratteristiche fondamentali per realizzare un’attività comunicativa chiara ed efficiente?
È uno dei temi su cui c’è stato, fin da subito, un confronto con il nostro Direttore del Centro. Dobbiamo necessariamente registrare la società in cui viviamo dove i messaggi devono essere snelli e devono essere resi con un linguaggio semplice. Il nostro sforzo è quello di snellire il linguaggio comunicazionale per cercare di arrivare a quanti più soggetti possibili. Nella comunicazione dobbiamo anche coinvolgere qualunque livello di interlocuzione, anche a livello interno, ed è lo sforzo che abbiamo fatto dal primo momento in cui ci siamo confrontati col Direttore del Centro: abbiamo deciso di dare ampio spazio alla comunicazione delle attività svolte dalla direzione strategica e di condividere la comunicazione con tutti i livelli occupazionali del CEFPAS. Perché anche questa è una strategia comunicazionale. La condivisione dei messaggi e la condivisione delle strategie permette di coinvolgere il personale nei progetti dell’Amministrazione. Sono fortemente convinto che qualunque sia l’indirizzo strategico di una Direzione, senza un adeguato coinvolgimento di tutto il personale, che in quei progetti è coinvolto, non si potrà raggiungere l’obiettivo prefissato.
L’intervista è stata realizzata da Ilenia Inguì, Dirigente del Servizio Comunicazione del CEFPAS.
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