Abbiamo intervistato, il Dott. Francesco Paolo Manzella, Primario del reparto di otorinolaringoiatria all’Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, alla luce di un delicato intervento di laringectomia, il primo realizzato nel nosocomio nisseno.
La buona sanità siciliana trova professionalità anche nelle province che non sono sedi di Policlinici Universitari. Questo dimostra che Caltanissetta con l’Azienda Ospedaliera Sant’ Elia offre servizi efficienti per i cittadini. Grazie a un personale medico e sanitario di alto profilo e che riesce a portare a termine interventi, assistenza e servizi che non hanno nulla da invidiare ad altre strutture sanitarie pubbliche e che sono di garanzia per la tutela e il diritto alla salute dei siciliani.
Dott. Manzella da sei mesi è il primario dell’Uoc di Otorinolaringoiatria al Sant’Elia di Caltanissetta, un reparto che ha cominciato nuovamente a correre, in un momento di stress-test per la sanità siciliana, visto che la fase pandemica non è ancora finita. Un primo bilancio dell’attività svolta?
“Sono stati mesi di intenso lavoro che hanno visto la completa riorganizzazione del reparto con il rinnovamento completo del personale infermieristico e del personale Dirigente Medico con immissione in servizio della Dott.ssa Danila Schembri, Elisa Tocco e Francesca Montana.
E’ stata implementata l’attività ambulatoriale sia come giornata di apertura al pubblico che come volume di prestazioni erogate e soprattutto, si è dato inizio ad una ripartenza dell’attività chirurgica, da diversi anni un po’, per così dire quiescente, con l’esecuzione di tutti gli interventi di pertinenza della specialità chirurgia endoscopica per il trattamento delle patologie del naso e delle cavità paranasali, microchirugia laringea, per il trattamento delle patologie benigne delle corde vocali (noduli, cisti, polipi etc.), microchirurgia otologica per il trattamento di patologie infiammatorie croniche dell’orecchio medio, chirurgia della sordità con l’impianto di protesi acustica a conduzione ossea, chirurgia maggiore del collo per patologia tumorale della laringe e delle ghiandole salivari.
E’, inoltre, in avanzata fase di acquisto un sistema laser CO2 di ultima generazione che consentirà l’esecuzione di interventi a livello faringeo e laringeo in maniera meno traumatica della chirurgia a freddo tradizionale. Grazie alla fattiva collaborazione del personale tutto, alla disponibilità del personale medico delle altre U.O., prima fra tutte l’U.O. di anestesia e rianimazione e dal supporto fondamentale della Direzione Aziendale che si è mostrata assai sensibile alle mie richieste di acquisizione di nuovi presidi indispensabili per il miglioramento della qualità delle prestazioni erogate, il bilancio di questi primi mesi di attività non può che essere ampiamente positivo e sicuramente ciò ci sprona per ulteriori, migliorativi traguardi.“
La sanità siciliana è sempre attenzionata dai media, sicuramente ci sono dei disguidi e spesso la mancanza di risorse adeguate per il potenziamento delle strutture pubbliche e il sotto-organico del personale, è un problema tangibile e oggettivo. Quale può essere la soluzione alla piena attuazione dell’assistenza e degli standard quali-quantitativi previsti nei Lea e dalle linee guida dal Piano sanitario nazionale e regionale?
“Il sottorganico del personale, soprattutto di quello infermieristico, è sempre stato un problema reale e lo è ancor di più in questa fase pandemica. Assistiamo all’accorpamento fisico di Unità Operative diverse tra loro al fine di ottimizzare le risorse a disposizione. Ciò però molto spesso si traduce in una mancata acquisizione di professionalità e competenze specifiche per ogni disciplina. Si confida pertanto, una volta terminata l’emergenza pandemica, in una presa di coscienza sull’importanza del completamento delle dotazioni organiche degli ospedali al fine di garantire la più completa assistenza ai pazienti.”
Uno degli aspetti più controversi della sanità pubblica è la medicina del territorio fondamentale per l’assistenza primaria e per decongestionare gli ospedali. La riforma in atto può essere finalmente un punto di svolta. Secondo Lei, si possono razionalizzare le risorse , garantendo servizi più efficienti con le case di comunità ?
“Dall’esperienza di circa sei mesi dalla mia attività di Direttore, a tal proposito ho potuto riscontrare la mancanza di figure professionali che possano prendere in carico il paziente oncologico alla dimissione e seguirlo in un processo riabilitativo fonatorio e deglutitorio. A tal proposito appare lodevole e meritevole di ampia condivisione, l’istituzione da parte della direzione strategica di un nuovo dipartimento di integrazione ospedale – territorio.”
Ritornando al suo reparto di otorinolaringoiatria, ha avuto risalto l’intervento di laringectomia totale di chirurgia oncologica, effettuato da Lei e dal suo staff. Può spiegare questo tipo di operazione alla laringe e le difficoltà pre e post operatorie per il paziente interessato.
“Il paziente accusava da diversi mesi l’insorgenza di disfonia, cioè alterazione del timbro della voce e da alcune settimane anche l’insorgenza di difficoltà respiratoria dopo minimo sforzo. L’intervento eseguito è consistito nell’asportazione completa della laringe, dello svuotamento delle stazioni linfonodali del collo e nel posizionamento, procedura di recente introduzione di una protesi fonatoria che permetterà al paziente una fonazione che si avvicina alla voce parlata normale. Il paziente sarà portatore a vita di un tracheostoma permanente, che necessiterà di un nursing medico infermieristico.”