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La comunicazione che utilizza le lingue visivo-gestuali: se n’è parlato nel laboratorio “Lingue dei segni e Teatroterapia”

Un momento del laboratorio “Lingua dei segni e Teatroterapia”

“Viviamo in una società in cui la comunicazione avviene in maggior modo grazie a stimoli acustici-vocalici, ma anche attraverso una metodologia che utilizza le lingue visivo-gestuali con le quali si possono raggiungere obiettivi performanti di tipo espressivo-comunicativo e relazionale”. Lo afferma Francesco Paolo Ferrara, Teatroterapeuta, regista, attore e coordinatore del laboratorio “Lingua dei segni e Teatroterapia” all’interno del percorso del “Master in Formazione al Metodo delle Arti Terapie”, sviluppato nell’ambito del PO PSN 2017 Officine – Laboratorio permanente di Arti Terapie per lo sviluppo delle life skills e la Promozione della Salute, finalizzato allo sviluppo delle life skills nei giovani per la prevenzione del disagio e delle dipendenze patologiche giovanili.

Ferrara ha avuto il compito di guidare un gruppo di corsisti con lezioni teoriche sull’origine e sullo sviluppo della Teatroterapia e con esercitazioni pratiche sulla percezione del sé corporeo e sullo sviluppo dell’immaginario in un contesto ludico, quale ambiente ideale per il potenziamento della creatività. “L’obiettivo della teatroterapia non è imparare a recitare, ma prendere consapevolezza di se stessi e imparare a esprimersi e a comunicare con maggiore efficacia – continua Ferrara-. “In una società che decreta la predominanza della comunicazione verbale, si sottovalutano i racconti del silenzio che talvolta narrano storie che riguardano proprio noi stessi. Ascoltare l’immaginario e dargli un modo di manifestarsi permette di affrontare e offrire un percorso di consapevolezza che si fa garante del benessere attraverso lo sviluppo e il potenziamento di competenze che influenzano anche le relazioni”.

Un altro tema centrale che ha suscitato molto interesse tra i discenti è stato “Le lingue dei segni.” Si può considerare una lingua sufficientemente iconica da poter rievocare oggetti, emozioni e ricordi, si tratta inoltre di una comunicazione non verbale, codificata con regole ben definite con le quali si può giocare.

La comunicazione che utilizza le lingue visivo-gestuali: se n’è parlato nel laboratorio “Lingue dei segni e Teatroterapia”

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