CEFPAS

Centro per la Formazione Permanente e
l'Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario

La FNO TSRM e PSTRP racchiude 18 professioni sanitarie e 155 mila professionisti: l’intervista a Teresa Calandra e a Vincenzo Santoro

La Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM e PSTRP) rappresenta 18 professioni sanitarie e sociosanitarie presenti in Italia, ne fanno parte oltre 155.000 professionisti. Il disegno di nuovi modelli di assistenza, soprattutto in era post Covid, è legato alle potenzialità e alla valorizzazione delle professioni sanitarie, garantendo loro autonomia e responsabilità e facilitando in questo modo il lavoro delle équipe multidisciplinari e multi e interprofessionali, al fine di un miglioramento della qualità e maggiore efficienza dei servizi ai cittadini. A questo proposito, l’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione organizza il convegno dal titolo “Il professionista sanitario ordinato”, patrocinato dal CEFPAS, che si svolge il 16 e 17 maggio presso il Centro di Caltanissetta. L’obiettivo dell’evento è quello di approfondire conoscenze e strumenti operativi per la valorizzazione del professionista ordinato. Uno dei due responsabili scientifici – insieme a Lucia Intruglio, Presidente della Commissione di albo nazionale degli Ortottisti della FNO TSRM e PSTRP – è Vincenzo Santoro, Presidente Ordine TSRM e PSTRP Caltanissetta-Agrigento che abbiamo intervistato insieme a Teresa Calandra, Presidente Nazionale FNO TSRM e PSTRP.

Vincenzo Santoro, Presidente Ordine TSRM e PSTRP Caltanissetta-Agrigento

Domande a Vincenzo Santoro, Presidente Ordine TSRM e PSTRP Caltanissetta-Agrigento

  • Qual è l’obiettivo del convegno che si terrà il 16 e 17 maggio al CEFPAS?

Ha un duplice obiettivo: da un lato fornire approfondimenti informativi ai componenti dei consigli direttivi e delle commissioni d’albo degli Ordini TSRM PSTRP della Sicilia sugli aspetti amministrativi, contabili, normativi e procedurali nella gestione di questo ente di diritto pubblico sussidiario dello stato italiano; dall’altro consentire ai professionisti iscritti, appartenenti ai 19 profili di comprendere il ruolo centrale di questa istituzione di autogoverno di professioni riconosciute dalla Legge nel tutelare i cittadini garantendo loro standard di qualità nelle prestazioni di prevenzione, di diagnostica e di riabilitazione svolte da professionisti regolarmente abilitati a seguito di uno specifico percorso di studi accademico.

  •  Cosa si intende con professionista sanitario “ordinato”?

Il professionista “ordinato” è il professionista sanitario che, a norma di legge, consegue un titolo accademico, si abilita e si iscrive all’Ordine di competenza territoriale. Durante la propria attività lavorativa, rivede e revisiona costantemente il proprio know-how colmando il proprio fabbisogno formativo obbligatorio (ECM). Ha l’obbligo di stipulare una polizza professionale in grado di rispondere alle conseguenze derivanti dalla propria eventuale illecita condotta (commissiva od omissiva) in violazione di una norma, o derivante dai danni causati a un paziente a causa di errori, omissioni o violazioni degli obblighi professionali, possiede un domicilio digitale reso pubblico sui siti della P.A., rispetta il proprio codice deontologico.

È facile comprendere come gli Ordini non siano stati istituiti a difesa dei lavoratori, ma a favore della tutela della salute pubblica, garantendo ai cittadini la necessaria sicurezza nelle indagini diagnostiche, nei trattamenti riabilitativi e preventivi erogati da esercenti le professioni sanitarie debitamente formati e abilitati, mediante l’utilizzo appropriato delle risorse strutturali, tecnologiche ed organizzative presenti nelle strutture sanitarie pubbliche e private del nostro Paese.

  • In che modo far coesistere in un unico Ordine 18 professioni sanitarie alcune molto differenti tra loro?

Quando la legge 3/2018 chiese ai tecnici di radiologia di accogliere all’interno del proprio ordine 18 profili sanitari, fino ad allora regolamentati, ma non ordinati, si ebbe la sensazione che l’eccessiva l’eterogeneità del nuovo ente avrebbe ostacolato la governance dell’Ordine, soprattutto nei processi decisionali, gestionali e formativi. Ci sbagliavamo, il risultato è stato storico, epocale nel sistema ordinistico: oggi le diversità degli oltre 155.000 iscritti agli albi rappresentano sorprendentemente la ricchezza e la forza di questa istituzione di diritto pubblico, riuscendo a mantenere, grazie all’architettura interna dello stesso, un’adeguata rappresentanza di tutte le professioni che condividono, pur mantenendo l’autonomia necessaria, spazi comuni e condivisi nelle tre aree di competenza: diagnostica, riabilitativa e della prevenzione.

  • Si parla sempre più spesso di intelligenza artificiale in ambito sanitario, quali sono i vantaggi?

In un sistema sanitario così complesso e con costi tanto elevati, i sistemi di IA potranno aiutare il professionista a migliorare la performance sanitaria, ma solo nella condizione in cui saremo capaci di governare la tecnologia e non esserne governati. Pertanto occorre farci trovare con i giusti anticorpi, pronti al salto culturale per formare un professionista capace, consapevole e preparato per evitare il rischio di trasformare l’assistenza sanitaria in attività industrializzata, meccanizzata e monetizzata; il costo sarebbe troppo alto: sacrificheremmo il calore umano e uccideremmo l’anima del guaritore.

  • Quali invece le criticità legate all’intelligenza artificiale?

Il progresso tecnologico sta costruendo macchine sempre più performanti, portando l’uomo a “macchinizzarsi” e la macchina ad umanizzarsi. L’IA, tra i possibili risvolti, potrebbe portare ad una standardizzazione estrema delle pratiche e delle linee guida che, se da una parte, ci garantiscono di agire all’interno di percorsi sicuri; dall’altro possono farci perdere di vista la persona, protagonista assoluto del sistema salute. La medicina non è scienza esatta, ma mantenere una buona relazione professionista-paziente genera empatia e compassione riuscendo ad alleviare le sofferenze del paziente e la fatica emotiva e professionale di tutti noi che lo incontriamo ogni giorno.

  • Quali sono le difficoltà che la FNO TSRM e PSTRP riscontra a livello provinciale (Caltanissetta-Agrigento)?

            Non ci sono difficoltà, ma solo reciproca collaborazione.

  • In che modo far conoscere al pubblico un ordine così giovane, nato appena cinque anni fa?

Alcune delle nostre professioni sono poco conosciute sia tra le giovani generazioni che tra le istituzioni con le quali interagiamo. Da qualche anno abbiamo avviato una campagna di promozione e informazione tramite incontri in presenza nelle scuole secondarie superiori a favore di studenti di 4° e 5° anno, il cosiddetto orientamento in uscita, affinché i ragazzi possano conoscere e riconoscere le nostre 18 professioni e valutarne la possibile scelta futura di vita. Analizziamo e mostriamo loro sia il percorso formativo accademico sia le prospettive future all’interno del mondo del lavoro. A seguito di tale attività, i ragazzi vengono a trovarci presso alcune sezioni e reparti dell’Ospedale S. Elia durante la quotidiana attività sanitaria per far apprezzare e comprendere nel concreto cosa vuol dire essere un professionista della salute.

Teresa Calandra, Presidente Nazionale FNO TSRM e PSTRP

Domande a Teresa Calandra, Presidente Nazionale FNO TSRM e PSTRP

  • Cosa è cambiato con l’introduzione della Legge Lorenzin (l. n. 3/2018 “Delega al governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della Salute”)?

La legge 3/2018 ha di fatto trasformato gli allora Collegi delle professioni sanitarie in Ordini e relative Federazioni nazionali; i nostri, che erano dei soli TSRM (Tecnico Sanitario di Radiologia Medica), hanno accolto altre 18 professioni. Il cambiamento ha riguardato anche la loro natura che da organi ausiliari sono diventati sussidiati dello Stato, valorizzandone, pertanto, la loro funzione pubblica e deontologica a tutela delle persone.

  • Quali sono le professioni sanitarie racchiuse nella FNO TSRM e PSTRP?

Attualmente i profili che insistono nei nostri albi ed elenchi speciali ad esaurimento sono 19: Assistenti sanitari, Dietisti, Educatori professionali, Igienisti dentali, Logopedisti, Ortottisti, Podologi, Tecnici audiometristi, Tecnici audioprotesisti, Tecnici della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, Tecnici di neurofisiopatologia, Tecnici ortopedici, Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, Tecnici della riabilitazione psichiatrica, Tecnici sanitari di laboratorio biomedico, Tecnici sanitari di radiologia medica, Terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, Terapisti occupazionali e Massofisioterapisti. I recenti decreti ministeriali hanno istituito la professione di Osteopata con anche il relativo ordinamento didattico, pertanto, essendo una professione inserita nell’area della riabilitazione, a breve anche per loro sarà istituito il relativo albo presso i nostri Ordini.

  • Quali sono le difficoltà che riscontrate a livello nazionale?

Attualmente registriamo una maggiore inclusione della nostra Istituzione nei processi decisionali. Ciononostante, rileviamo che, ancora, questo coinvolgimento non si è realizzato completamente. Ad esempio, il DM 70/2015 sugli standard dell’assistenza ospedaliera e in particolare il documento “Metodo per la determinazione del fabbisogno del personale del SSN” non tiene conto di ben 16 delle nostre professioni sanitarie, anche nella indicazione del personale ADI, in cui non siamo presenti, pur potendo erogare numerose prestazioni a domicilio, ciò a discapito delle persone assistite che in quel contesto non possono beneficiare di prestazioni che per loro sarebbero fondamentali. Confidiamo che con il DM 77/2022 non si facciano gli stessi errori, soprattutto per la determinazione del fabbisogno dell’équipe. Il mancato coinvolgimento delle rappresentanze professionali, sia a livello regionale che nazionale, è e resta una criticità grave che bisogna risolvere.

  • La FNO TSRM e PSTRP racchiude tante professioni sanitarie, qual è l’importanza del lavoro delle équipe multidisciplinari e multi e interprofessionali?

È fondamentale favorire il lavoro delle équipe multidisciplinari e multi e interprofessionali, al fine di un miglioramento della qualità e maggiore efficienza dei servizi ai cittadini e di assicurare alle persone un’assistenza completa e continua con un approccio inter-professionale che rispetti tutto il percorso di presa in carico, dall’età evolutiva all’età adulta. Questo processo deve essere connesso all’evoluzione dei profili professionali che passa dalla necessaria coerenza tra le competenze e i nuovi bisogni di salute, l’innovazione tecnologica, il grado di dinamicità e flessibilità, la capacità di integrarsi in processi e attività interdisciplinari e interprofessionali, gestendo responsabilmente le aree di intervento comuni e gli atti la cui titolarità è o può essere condivisa. In questa direzione è stato realizzato il nostro documento di posizionamento sull’evoluzione dei profili professionali recentemente approvato dalle Commissioni di albo nazionali e dagli Ordini.

  • Quali le prospettive future della Federazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione?

Dal 2018 ad oggi, la nostra Federazione nazionale e gli Ordini hanno gestito i vari processi di censimento dei professionisti sanitari e strutturazione della nostra complessa organizzazione, peraltro dovendo anche fare i conti con la pandemia. Abbiamo consolidato il senso di appartenenza alla nostra Istituzione, ricercando e iniziando a trovare ciò che ci unisce e ragionando insieme su ciò che ci divideva andando al di là di quel che ci distingue (essere professionalmente diversi non deve significare essere divisi). Da questo confronto è nata la nostra Costituzione etica, valori in cui tutta la nostra eterogenea comunità si è riconosciuta. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa, non corporativa, che oggi ci pone di fronte ai nostri interlocutori come soggetto plurale, le cui professioni fanno sintesi al loro interno per esprimere un pensiero articolato, ma unico. Questo è un valore che noi continueremo a promuovere e far crescere nella nostra comunità che è già pronta per le sfide della sanità del futuro.

  • In che modo le potenzialità dei sistemi digitali possono garantire nuovi modelli di assistenza territoriale?

Cambiare il futuro del nostro Paese vuol dire avere il coraggio di sperimentare nuove modalità organizzative del lavoro in sanità sfruttando le potenzialità dell’innovazione digitale in sanità. Il disegno dei nuovi modelli di assistenza territoriale è quindi strettamente legato alle potenzialità dei sistemi digitali, infatti, da un lato si favorirebbe il lavoro delle équipe multidisciplinari e multi e interprofessionali, dall’altro si otterrebbe un miglioramento della qualità dei servizi, potendo assistere, ad esempio, più efficacemente un maggior numero di persone a domicilio e sul territorio. Inoltre, un processo di cambiamento certamente favorirebbe la valorizzazione delle professioni sanitarie, garantendo loro autonomia e responsabilità, soprattutto in questo periodo storico in cui alla carenza di personale sanitario – abbiamo stimato che delle nostre professioni già oggi ne mancano oltre 80.000 – si aggiunge la sua scarsa attrattività, con una pericolosa deriva del nostro SSN. 

  • Qual è la sua opinione riguardo l’ultima versione dell’intesa tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano “per l’esercizio temporaneo dell’attività lavorativa da parte di coloro che intendono esercitare una professione medica o sanitaria o l’attività prevista per gli operatori di interesse sanitario, in base ad una qualifica professionale conseguita all’estero”?

Riteniamo auspicabile una rapida definizione e sottoscrizione dell’intesa, affinché si possa procedere alla responsabile e urgente regolamentazione di un flusso di soggetti che, a monte, è bene siano sottoposti ad una valutazione collegiale che ne accerti l’idoneità ad esercitare nel nostro Paese e, in itinere e a beneficio e tutela delle persone assistite, siano tenuti agli stessi adempimenti a cui devono attenersi gli iscritti agli albi e agli elenchi speciali a esaurimento degli Ordini delle professioni sanitarie: formazione continua, osservanza dei precetti deontologici, copertura assicurativa, indirizzo PEC, etc… Sarebbe in questo senso opportuno, considerata la delicatezza della questione che impatta direttamente e concretamente sulla salute della popolazione, che tutti gli attori del processo fossero rapidamente messi nella condizione di concludere il positivo e produttivo confronto che, sin dalla scorsa estate, ha visto coinvolte tutte le parti interessate dal fenomeno.

L’intervista è stata realizzata da Ilenia Inguì, Dirigente Servizio Comunicazione del CEFPAS.

La FNO TSRM e PSTRP racchiude 18 professioni sanitarie e 155 mila professionisti: l’intervista a Teresa Calandra e a Vincenzo Santoro

Salta al contenuto