
Nell’ambito degli obiettivi del Piano Regionale della Prevenzione (PRP) 2020/2025, è stata avviata nel 2022 l’attività di formazione dei TSRM delle Aziende sanitarie siciliane impegnati nelle attività di screening mammografico. Si è seguito un modello formativo inizialmente impiegato con successo in Regione Emilia Romagna e replicato in altre Regioni italiane. La prima fase del “Corso di formazione per i tecnici di radiologia impegnati nei programmi di screening mammografico” si è svolta presso il CEFPAS di Caltanissetta a ottobre 2022 ed è stata rivolta a un gruppo selezionato di TSRM e da poco si è conclusa la terza fase del Corso della durata di tre anni, organizzato dal CEFPAS su indicazione del Servizio 1 del DASOE, Assessorato alla Salute della Regione Siciliana, diretto da Lucia Li Sacchi, Responsabile Scientifico insieme con Mario Valenza, responsabile del Centro Gestionale Screening dell’ASP di Palermo. Li abbiamo intervistati insieme a Vania Galli, TSRM Formatore esperto, Specialist EFRS Europa e Responsabile Gruppo Coordinamento TSRM Screening Mammografico Regione Emilia Romagna e Stefano Trazzi, Coordinatore TSRM Breast Unit e Screening Mammografico AUSL Bologna, Referente Gruppo Coordinamento TSRM Screening Mammografico Regione Emilia Romagna, Già Consigliere Comitato di Coordinamento GISMa.
Intervista a Lucia Li Sacchi
- Il progetto formativo rientra tra le attività pianificate in linea con le indicazioni del Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025, qual è la finalità del corso?
Tale progetto è assolutamente coerente con le linee di indirizzo del Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025. La formazione degli operatori e degli stakeholders si configura quale principio fondante per accrescere le competenze e determinare una evoluzione culturale in tema di prevenzione e promozione della salute. Rappresenta, pertanto, una componente essenziale degli obiettivi relativi alle azioni trasversali di tutti i Programmi predefiniti e liberi del Piano per il quale sono definiti specifici indicatori di monitoraggio.
Intervista a Mario Valenza
- Quest’attività formativa è stata organizzata dal CEFPAS, su mandato del Servizio 1 del DASOE, Assessorato alla Salute della Regione Siciliana, perché è fondamentale una formazione corretta e costantemente aggiornata del personale sanitario?
I Programmi di screening sono percorsi assistenziali di elevato valore e sottoposti costantemente a verifiche rigorose degli standard qualitativi. Pertanto è essenziale che la qualità di tutte le prestazioni sanitarie correlate sia costantemente valutata e promossa, non solo attraverso l’ammodernamento tecnologico, ma anche e soprattutto con il sostegno della formazione continua di tutti gli operatori coinvolti.
- Lo screening mammografico è di fondamentale importanza per la diagnosi precoce e per salvare la vita. In che modo incentivare l’attività di prevenzione?
È necessario lavorare in profondità per far crescere la cultura della prevenzione. Spesso riscontriamo scarsa percezione del rischio di ammalarsi. Ma qualcosa si sta muovendo e i risultati sono incoraggianti: la sensibilizzazione va crescendo, anche grazie ad intense azioni di prossimità territoriale, e sono sempre più numerose le donne che fanno prevenzione affidandosi agli screening organizzati. C’è ancora tanto da fare, ma sento che siamo sulla buona strada.

Intervista a Vania Galli
- Quali sono gli obiettivi del corso di formazione sullo screening mammografico iniziato nel 2022?
Il Corso ha come obiettivo principale la promozione e l’organizzazione di attività formative mirate al miglioramento continuo della qualità di performance dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica impegnati nello screening mammografico. Seguendo il modello già adottato dalla Regione Emilia Romagna, attraverso azioni di ottimizzazione della clinical competence e della performance esecutiva delle mammografie, si punta a migliorare anche gli aspetti organizzativi, comunicativi e motivazionali. Questo ciclo virtuoso assolve ad un system quality professionale come dovere etico-deontologico nel processo di prevenzione.
Fondamentale è trasmettere le conoscenze utili per utilizzare una metodologia di monitoraggio della qualità tecnica, da attivare e mantenere nel tempo con l’obiettivo di ottimizzare e omogeneizzare la qualità mammografica. Questi obiettivi sono i contenuti principali della Job del TSRM operante in Senologia e screening mammografico, con clinical competence di base e specifiche definite secondo le indicazioni delle LG europee ed internazionali. Tale metodologia di monitoraggio ciclico si fonda sul rilevamento della qualità tecnico-esecutiva con uno strumento di valutazione (scheda) che diviene fonte di raccolta di un fabbisogno formativo: i risultati che ne conseguono sono la fonte di formazione continua per ogni U.O. e fonte di condivisione e relazione fra tutti i TSRM e l’intera équipe. Sostanzialmente tre i macro-obiettivi finali:
- Fornire al TSRM, il know-how teorico e pratico necessario per la corretta conduzione dei processi di QA di propria competenza, la capacità di autovalutazione e l’applicazione delle Competence in conformità con le linee guida europee;
- Riconoscersi come Gruppo Referenti ed agire in gruppo, coordinare le attività di valutazione, monitoraggio e formazione continua nelle proprie équipe;
- Fare rete professionale e lavorare in Team.
- Cosa è emerso dalle giornate formative per i Referenti TSRM indicati dalle ASP regionali?
È emersa una platea di professionisti decisa a muoversi verso il futuro e ad arricchirsi, con la voglia di mettersi in gioco accettando le sfide proposte ed una grande consapevolezza dell’importanza del progetto formativo creato dalla Regione Sicilia. Tutti i professionisti coinvolti nel percorso formativo hanno lavorato intensamente durante tutto il percorso che li ha visti impegnati su molti fronti: nella revisione della letteratura, nell’acquisizione di conoscenze più dettagliate di linee guida nazionali ed internazionali, nell’analisi di qualità di sistemi e processi clinico-assistenziali propri di un programma di screening mammografico.
L’intero gruppo di referenti ha elargito ad ampie mani impegno e proattività nell’acquisizione di nuovi approcci e nuove metodologie tecnico-esecutive proprie dell’attività senologica attraverso il work in practice. A questo è seguita un’intensa attività di valutazione sul proprio operato sia in termini di performance che organizzativi. Il successivo confronto ha permesso un miglioramento complessivo del know-how professionale attraverso un discussing molto intenso in cui la presenza di skills proprie di ognuno ha trovato un armonico momento di scambio costruttivo. Aggiungendo una ulteriore analisi di singoli casi, i professionisti hanno potuto condividere molte delle complessità tipiche del processo di screening identificando le metodologie più adeguate e puntuali per il raggiungimento dei parametri ottimali di qualità tecnico-esecutiva legati alle competence ed alle performance proprie del TSRM nello screening mammografico.
Tutti hanno affrontato con estrema serietà e responsabilità il percorso proposto, consapevoli dell’importanza e della necessità di creare le basi per la costruzione di una rete efficace dei professionisti TSRM delle U.O. SCR della regione al fine di monitorare la qualità e creare progetti di formazione continua per migliorarla in modo costante. Tutto il percorso è stato valutato positivamente anche dai partecipanti, sempre entusiasti, attenti e proattivi anche nei momenti più complessi e faticosi. Tra i tanti aspetti emersi in quest’esperienza credo che quello più importante riguardi indubbiamente la splendida rete di interrelazione e comunicazione creatasi all’interno del gruppo di lavoro: la loro preparazione professionale era già notevolmente presente, ma il potersi “allargare”, confrontare e condividere, unendo la realtà del proprio quotidiano professionale agli altri, ha permesso di costruire un’identità complessiva del gruppo. Questo ha dato forza alla loro motivazione ed alla convinzione di essere portatori di valori aggiunti sia umani che etico-deontologici non solo per la professione tecnica, ma soprattutto per tutte le donne siciliane: ovvero il “cuore” di ogni professionista che ha “a cuore” le donne che a lui si affidano nell’esecuzione tecnica di una mammografia di qualità.
- In che cosa consiste il modello formativo già impiegato nella regione Emilia Romagna?
Il modello formativo si sviluppa con un progetto a più fasi, dedicato a Referenti TSRM selezionati e che diventano poi, a progetto ultimato, tutor e formatori della propria équipe in modo continuo e costante, sull’onda della metodologia “Train the trainer”, in cui gli stessi referenti, una volta formati, diventano formatori per tutti i colleghi delle proprie U.O di screening mammografico per creare un modello di monitoraggio continuo delle Performance dei TSRM. Questo modello, già adottato da gruppi di trainer TSRM formati in altre Regioni, permette poi di essere modulato sulle caratteristiche e sulle necessità di ogni programma regionale di screening nella sua ciclicità di monitoraggio. Questo rende il modello assolutamente riproducibile, specifico, puntuale ed efficace, non solo come modello di monitoraggio, ma soprattutto strumento formativo per eccellenza.
I momenti formativi infatti si sviluppano in modo consecutivo utilizzando diverse tecniche e modelli di apprendimento modulati secondo realtà e bisogni che il gruppo formula, attraverso una rete sempre attiva nel raccogliere i feedback di esito dopo ogni fase fra formatore e gruppo referenti, secondo valutazioni ex-ante, in itinere, ex-post. Le principali tecniche e i modelli di apprendimento utilizzati:
- Formazione d’aula, teorica in sessione plenaria, con lo scopo di migliorare la motivazione ed il coinvolgimento dei TSRM alle attività in ambito di Salute e Prevenzione e di presentare aggiornamenti sulla JOB del TSRM in ambito senologico. Tale JOB prevede, come per gli altri Professionisti coinvolti nel processo di prevenzione e salute, di adottare un sistema di monitoraggio delle specifiche Performance professionali;
- Work on the job (teorico-pratica) con approfondimenti dedicati agli aspetti esecutivi e di relazione;
- Work in practice con attività in diagnostica ai fini del miglioramento delle competence specifiche con la metodica dell’osservazione diretta e dell’esecuzione di mammografie;
- Work in practice con attività a Monitor e Attività di Discussing di gruppo per sviluppare una metodologia valutativa appropriata sulle mammografie eseguite in precedenza;
- Casistica ragionata per perfezionare i metodi valutativi della qualità mammografica;
- Audit come confronto tra pari e di condivisione finale delle attività e del percorso svolto
A seguire, con periodicità variabile a seconda delle necessità, eventuali eventi a modulare l’intero percorso di acquisizione e miglioramento delle conoscenze per i TSRM utilizzando:
- Refreshing di competence e performance ottenute;
- Gruppi di miglioramento con azioni di “Inquiry Based Learning” (apprendimento basato sull’indagine) per un’analisi più ampia relativamente al campionamento statistico dei dati ottenuti nelle valutazioni a scheda per modulare monitoraggio e formazione successiva;
- Audit di monitoraggio intermedio per consolidare l’attivazione del System Quality e modularne gli aspetti metodologici.
Inserimento quando necessario di ulteriori attività per implementare il lavoro in Team con:
- Hands-on training – Experiential Education con Leadership e dinamiche di lavoro di gruppo in Quality Assurance;
- “Action Learning” su aspetti di Relazione, Empatia ed uso del Linguaggio;
- Teatro Formazione e Formazione in Azione: role playing del TSRM in Equipe.
In ognuna delle fasi di sviluppo del progetto esiste sempre un momento (valutazione in itinere) dedicato al rilevamento delle conoscenze acquisite e dei bisogni del Gruppo per modulare le fasi successive.
- Perché è importante per i referenti lavorare insieme in un contesto multidisciplinare nello screening mammografico facendo équipe?
Rispondono Vania Galli e Stefano Trazzi
Perché il contesto multidisciplinare è una delle peculiarità che dà forza ai processi di screening. Con la propria Job, il TSRM si inserisce in modo efficace nel lavoro di un Team multi-professionale, opera, per le proprie competenze, in una delle tante fasi in cui si sviluppa l’intero processo di screening e lo fa con la logica della collaborazione e del lavoro a rete. Un processo di screening, infatti, è un soggetto collettivo, fatto da professionisti che interagiscono e si interfacciano tra loro, e questa loro collaborazione ed interrelazione sta alla base della qualità dell’intero processo in termini anche di efficacia e di impatto. Lavorare in équipe significa anche un equilibrio costante fra un gruppo che progetta insieme ed un progetto che fa stare insieme il gruppo.
Come fare squadra? Innanzitutto col coinvolgimento, che crea motivazione. Poi, momenti di confronto, riunioni che generano scambi in équipe, attraverso un problem solving efficace, anche perché condiviso, con feedback rafforzativi e propositivi. Altra cosa importante è la comunicazione che accresce i valori, di ognuno e della stessa équipe.
Le conoscenze acquisite in questo progetto formativo, in particolare in questa terza e penultima fase, e quelle già possedute in precedenza dai referenti si sono integrate tra loro e sono state utilizzate in modo efficace, in particolare nei lavori di gruppo di project work che sono serviti ad analizzare le caratteristiche organizzative proprie di ogni U.O., creando così una nuova e più ampia rete di comunicazione interprofessionale. Durante le tante intense discussioni, sono emersi vari punti di confronto utili a definire il miglior approccio tecnico-metodologico e come renderlo condiviso e comune tra le varie équipe dei programmi di screening siciliano, proprio ai fini di ottimizzazione ed omogeneizzazione dell’indagine mammografica. Il miglioramento e l’integrazione delle competenze e delle skills di ognuno, ha aumentato la consapevolezza dell’importanza del proprio lavoro, ma anche della sua complessità, sia nell’atto singolo, che nella sfera multidisciplinare e di équipe, che nel mondo della relazione con le donne a cui rivolge il proprio operato.
“Le caratteristiche che delimitano l’identità dei programmi di screening all’interno del Servizio sanitario nazionale, ovvero il possesso degli stessi obiettivi, valori e competenze atti a costituire un processo sanitario finalizzato al raggiungimento del più alto grado di salute, fanno sì che gli screening siano un soggetto collettivo, fatto di operatori che hanno in comune un corpus di dottrina e di metodi di lavoro e, soprattutto, che condividono l’obiettivo salute. Un obiettivo che o viene raggiunto grazie allo sforzo di tutti o non viene raggiunto affatto. Per questa ragione, la consapevolezza di essere un soggetto sociale collettivo è direttamente proporzionale alla capacità di portare a buon fine un programma di screening. È da questa realtà e da questa consapevolezza che nasce la necessità e la possibilità di monitorare dall’interno tutti i passaggi della catena degli screening, di rilevare le criticità e mettere in atto interventi per risolverle.” (A. Federici, Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali – Centro Nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) – Osservatorio Nazionale Screening AA.VV. “I Programmi di screening in Italia – 2009: Screening del tumore della mammella” ed. Zadig Dicembre 2009). Questa asserzione ci permette di sottolineare l’assoluta coerenza del Progetto che la Regione Sicilia ha proposto ai Colleghi TSRM siciliani: la necessità di creare Professionisti TSRM inseriti nelle équipe che implementano un system quality professionale per garantire le proprie performance e per le proprie competenze, in modo continuo e puntuale a tutela e garanzia d’intervento. Partecipare al sistema di assicurazione della qualità per l’efficacia e l’efficienza del processo di screening mammografico serve a motivare il dovere di un TSRM di agire in correttezza tecnica, deontologica ed etica quando opera in Senologia con piena attenzione alla centralità del malato ed alla cura della persona.
L’intervista è stata realizzata dal Servizio Comunicazione del CEFPAS.