CEFPAS

Centro per la Formazione Permanente e
l'Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario

Presentato al CEFPAS il Progetto “Chimica Amica”: il resoconto dei lavori

Presentazione ‘Chimica Amica’ al CEFPAS

Il direttore generale Roberto Sanfilippo ha aperto i lavori della campagna “Chimica Amica”, ringraziando i responsabili scientifici del progetto che hanno lavorato in sinergia con i dirigenti, i dipendenti e i collaboratori del Centro e che hanno contribuito a realizzare i percorsi formativi. Sanfilippo ha evidenziato l’alto valore del progetto formativo-informativo che rientra tra gli obiettivi di impegno della strategia di sostenibilità del CEFPAS e che intende fornire indicazioni utili ai destinatari delle attività formative che operano nel contesto socio-sanitario regionale, consentendo di approfondire le normative e le procedure fissate dall’Ue nel rispetto della sicurezza e della tutela della salute. Il direttore generale del CEFPAS, inoltre, si è soffermato sulla necessità di sensibilizzare i consumatori, le imprese, i lavoratori e gli studenti all’utilizzo responsabile delle sostanze potenzialmente nocive.

Pier Sergio Caltabiano, direttore della Formazione del CEFPAS, ha parlato dei fattori distintivi del progetto e dell’esperienza del CEFPAS nella formazione di figure specializzate nella diffusione della cultura della prevenzione e della responsabilità in diversi contesti, con particolare attenzione ai comportamenti utili a mantenere corretti stili di vita. Secondo Caltabiano, questo obiettivo è raggiungibile integrando risorse e competenze, coniugando contenuti e modalità formative al fine di veicolare linguaggi chiari e messaggi coerenti che siano comprensibili a tutti i destinatari del progetto: gli operatori del servizio sanitario regionale già inseriti nel contesto progettuale, le imprese, i lavoratori e gli studenti.  

Nel corso del suo intervento Celsino Govoni, membro della Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le Province autonome del Comitato Tecnico di Coordinamento Nazionale REACH Commissione Salute e componente del Coordinamento Interregionale della Prevenzione GTI REACH e CLP della Regione Emilia-Romagna, ha affrontato il ruolo dei Piani mirati di Prevenzione e della qualità dell’informazione, della formazione e dei processi di assistenza e verifica a supporto delle imprese nel rispetto delle normative REACH. Il Piano, infatti, rappresenta lo strumento operativo per organizzare le azioni di supporto e di assistenza al processo di valutazione dei rischi e di organizzazione delle attività di prevenzione e protezione per il miglioramento delle performance di salute e sicurezza nei luoghi di vita, lavoro e per la tutela dell’ambiente. Govoni ha sottolineato l’importanza di investire nella corretta formazione e nell’assistenza alle imprese sui regolamenti europei in materia di prevenzione e riduzione delle esposizioni a sostanze e prodotti chimici. Un’azione formativa-informativa che dovrà coinvolgere anche la popolazione, facilitando la conoscenza sulle corrette modalità di impiego dei prodotti chimici per proteggere la loro salute e sicurezza.

Per Sonia Russo, membro del Dipartimento del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda ULSS7 Pedemontana della Regione Veneto e componente del Gruppo tecnico interregionale REACH, è prioritario diffondere il concetto della salute in tutte le politiche di intervento che interessano la persona nei diversi scenari. Russo ha affrontato l’aspetto tecnico pratico dell’applicazione dei regolamenti REACH e CLP. L’obiettivo comune è tutelare la salute pubblica e per farlo occorre perseguire un uso sicuro delle sostanze chimiche. Per questo, è fondamentale conoscere le sostanze chimiche e i loro processi produttivi all’interno dei quali trovano la loro applicazione, nonché gli impatti che derivano dall’uso più o meno sicuro e responsabile delle sostanze chimiche. Dobbiamo arrivare a formulare una valutazione di impatto ambientale, ma per chi si occupa di gestione della sanità, tale valutazione deve diventare una valutazione di impatto sulla salute. Per fare questo occorre conoscere le veicolazioni dell’impatto produttivo sull’ambiente e che, attraverso la matrice ambientale, arrivano al “ricettore uomo”.

L’obiettivo non è solo salvaguardare il benessere della popolazione di oggi, ma delle generazioni future rispettando il principio di sviluppo sostenibile. Perché l’applicazione al mondo produttivo della sostanza chimica va correlata ai danni che può comportare alla popolazione, al paesaggio, alla biodiversità, ai beni culturali.

Luigia Scimonelli, chimico e membro dell’Ufficio Prevenzione del rischio chimico, fisico e biologico del Ministero della Salute, ha illustrato nel dettaglio i criteri dei regolamenti REACH e CLP e dei processi di classificazione delle categorie di pericolo dei prodotti chimici, alla luce della direttive comunitarie nell’ambito del “Green Deal”, sottolineando quanto sia fondamentale la strategia condivisa di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea sull’applicazione delle norme nei diversi ambiti di intervento.

Francesco Faranda, già dirigente chimico dell’Asp di Messina ed esperto in materia REACH, ha illustrato lo sviluppo del progetto esecutivo in Sicilia e ha ringraziato gli Assessorati regionali interessati dalle finalità progettuali e i numerosi partner che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa. Faranda ha osservato che la portata del progetto interessa anche la comunicazione e, quindi, l’importanza dell’efficacia dei messaggi informativi da trasmettere ai destinatari, in particolare verso i formatori che hanno seguito il percorso di apprendimento finalizzato a diffondere in modo univoco, diretto e coordinato le nozioni di sicurezza e i rischi delle sostanze chimiche nelle aziende, tra i lavoratori e gli studenti.

Maria Fascetto Sivillo, referente per gli ispettori REACH della Sicilia, ha fatto il punto sull’iter del progetto in Sicilia e sulla formazione degli ispettori che avranno il compito di trasferire le informazioni dei regolamenti europei sui territori, coinvolgendo anche le nuove figure professionali – poche quelle esistenti in Sicilia specializzate in materia REACH – e in particolare tra gli studenti degli istituti tecnici che si apprestano a frequentare l’Università. Per Fascetto Sivillo, tutti i soggetti coinvolti nel progetto “Chimica Amica” devono farsi portavoce affinché questa promozione della salute raggiunga numerosi chimici, le imprese e i consumatori finali e fornisca loro le informazioni necessarie per un uso sicuro delle sostanze e degli articoli, mediante la corretta lettura degli elementi presenti in etichetta quali i pittogrammi, le indicazioni di pericolo e i consigli di prudenza.

Presentato al CEFPAS il Progetto “Chimica Amica”: il resoconto dei lavori

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