CEFPAS

Centro per la Formazione Permanente e
l'Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario

Prevenire le aggressioni ai sanitari: al CEMEDIS il corso sulle competenze comunicative

Il tema delle aggressioni fisiche e verbali agli operatori sanitari è sempre più attuale. Negli ultimi mesi abbiamo assistito sfortunatamente a numerosi episodi di questo genere ai danni di medici, infermieri e in generale di professionisti sanitari che chiedono maggiore tutela e sicurezza sul luogo di lavoro. Da un’indagine di ANAAO-ASSOMED, è emerso che più dell’80% dei medici del 118 riferisce di avere subito almeno un’aggressione per fatti professionali. Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (ONSEPS), istituito presso il Ministero della Salute, nel 2023 ci sono state oltre 16mila aggressioni a operatori sanitari sull’intero territorio nazionale, per un totale di circa 18mila operatori coinvolti nelle aggressioni e a segnalare i 2/3 delle aggressioni sono state professioniste donne. Il 26% delle aggressioni segnalate sono fisiche e il 68% sono aggressioni verbali. La professione più interessata è quella degli infermieri, seguita da medici e operatori socio-sanitari, inoltre i luoghi più a rischio sono risultati essere i pronto soccorso e le aree di degenza e gli aggressori principalmente sono gli utenti/pazienti.

Il corso “Le competenze comunicative per la prevenzione e la gestione delle aggressioni nella medicina di emergenza” del 12 settembre al CEMEDIS

Al fine di contenere il fenomeno della violenza in ambito sanitario, è importante che gli operatori sanitari sappiano ricorrere a modalità comunicative efficaci e non conflittuali con pazienti e familiari. Se n’è parlato in occasione della nuova edizione del corso “Le competenze comunicative per la prevenzione e la gestione delle aggressioni nella medicina di emergenza”, che si è svolto il 12 settembre al CEMEDIS, il Centro di Simulazione del CEFPAS. In particolare durante l’attività formativa si è discusso del modo in cui riconoscere e prevenire i comportamenti potenzialmente aggressivi. Il tema della comunicazione nella medicina dell’emergenza è, infatti, strettamente legato a quella della sicurezza degli operatori che lavorano in questo settore.

Oltre a garantire misure di sicurezza verso chi esercita la professione medica e sanitaria, è necessario rispristinare il clima di fiducia tra pazienti e il personale sanitario. Il corso, attraverso la metodologia della simulazione, ha fornito ai sanitari strumenti e metodi per affrontare efficacemente le situazioni di rischio proprie dell’emergenza, adottando comportamenti capaci di ridurre la conflittualità. L’obiettivo generale dell’attività formativa, rivolta ai medici ed infermieri del SSR operanti nei servizi per l’emergenza, è stato quello di acquisire i principali strumenti e metodi utili nella gestione della comunicazione con il paziente e con i caregivers in ambienti protetti e non protetti. Due gli scenari nei quali i corsisti hanno avuto l’opportunità di sperimentarsi nella gestione delle aggressioni con strumentazioni tecnologiche, di simulazioni ad alta fedeltà e sono stati poi sollecitati alla riflessione per il cambiamento nei momenti di debriefing.

Tra i docenti del corso: la psicologa Valentina Botta, Angela Ferruzza, anestesista/medico 118 e Davide Messina, medico 118.

Prevenire le aggressioni ai sanitari: al CEMEDIS il corso sulle competenze comunicative

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