CEFPAS

Centro per la Formazione Permanente e
l'Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario

Progetto BUSY, favorire la presa in carico globale del migrante: ne parliamo con tre dei promotori

Il progetto BUSY – Building Capacities for SicilY, promosso dall’Asp di Trapani gestito col Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) del Ministero dell’Interno e cofinanziato dall’Unione Europea, mira a rafforzare le opportunità per la costruzione e la promozione di una rete di governance integrata per la presa in carico globale dei cittadini provenienti da Paesi terzi, con particolare riferimento ai Richiedenti e Titolari di Protezione Internazionale (RTPI). Il CEFPAS è uno dei partner tecnici avendo curato la formazione di tutto il personale amministrativo e degli operatori socio sanitari e degli sportelli polifunzionali dei comuni di Marsala, Corleone, Pantelleria e Siracusa che, insieme al comune di Palermo e all’ANCI Sicilia, sono gli altri partner di progetto.

Le tematiche affrontate nel percorso formativo hanno riguardato: le politiche di inclusione, i servizi domiciliari, il rafforzamento dei servizi sociali e il supporto per l’accesso ai fondi PNRR e strategie sulle linee di intervento. Gli sportelli multifunzionali, in ogni comune partecipante, sono stati attivati con il supporto di professionisti (assistenti sociali, psicologi, pedagogisti, legali) che, in collaborazione con gli operatori della P.A., hanno supportato i cittadini tutor di minori o mentori di maggiorenni nell’espletamento di tutte le esigenze legate alla loro attività e hanno offerto servizi in vari ambiti: civile, legale, di ascolto psicologico e di aiuto all’autonomia lavorativa e abitativa.

L’obiettivo generale della giornata conclusiva del progetto, che si è tenuta lo scorso 27 febbraio a Palermo, è stato quello di condividere le conoscenze, le competenze e gli strumenti prodotti, per valorizzare le buone pratiche e la ricerca di modelli socio-assistenziali sostenibili ed efficaci e favorire una presa in carico globale del migrante. Del progetto BUSY ne parliamo con Vincenzo Spera, Commissario straordinario ASP di Trapani, Antonino Sparaco, direttore del Centro di Salute Globale ASP Trapani e project manager del progetto BUSY e Angela Errore, assistente sociale e responsabile SAI Comune di Palermo.

Vincenzo Spera, Commissario straordinario ASP di Trapani

Intervista a Vincenzo Spera:

  • Quando l’ASP ha deciso di partecipare a questa esperienza di partenariato quale era l’obiettivo strategico, soprattutto nella responsabilità di soggetto capofila di un progetto come questo?

In tempi più recenti la Sicilia ha notevolmente migliorato le proprie capacità di accoglienza, ma ciò che maggiormente contraddistingue la nostra Regione è una estrema varietà nell’applicazione di prassi, protocolli, metodologie di intervento, livello di formazione. L’obiettivo principale diventa l’uniformità delle prassi attraverso delle metodologie d’intervento per l’accoglienza, l’assistenza e l’integrazione con la presa in carico dei cittadini di Paesi Terzi.

  • In che modo l’ASP è stata importante per il progetto? E come il progetto lo è stato per la vostra realtà?

La nostra azienda ormai vanta un know-how di tutto rispetto in campo europeo, nazionale e regionale per la tutela della salute dei migranti, divenendo nel tempo un punto di riferimento per altre realtà istituzionali. Il progetto BUSY apporta ancora una volta una implementazione delle competenze dei nostri operatori che hanno partecipato al progetto.

Intervista ad Antonino Sparaco:

  • Quali sono state le difficoltà riscontrate nella gestione del progetto BUSY e quali le opportunità scaturite dai momenti di crisi?

Le difficoltà maggiori le abbiamo riscontrate nelle differenze di linguaggi burocratici con altre amministrazioni che non appartengono al sistema sanitario nazionale e regionale. Ciò ha causato ritardi nelle attività di monitoraggio e rendicontazione, due procedure abbastanza rigide per il Ministero dell’Interno. Altra grande difficoltà è stata prodotta dalla pandemia da Covid-19 che ha cambiato notevolmente la comunicazione dei vari partner, producendo una rimodulazione sia nei tempi che negli indicatori da raggiungere. Le opportunità prodotte dalla pandemia hanno permesso l’implementazione dell’uso degli apparati digitali formando gli operatori partecipanti all’utilizzo di social e software vari.

  • Quale futuro si prospetta per il Progetto BUSY o comunque per i risultati (sia output che soprattutto outcome) che ne sono conseguiti?
Antonino Sparaco, direttore del Centro di Salute Globale ASP Trapani e project manager del progetto BUSY

Il progetto BUSY porterà con sé, nel prossimo futuro, l’implementazione delle capacità degli operatori della pubblica amministrazione principalmente con tre attività di capacity building:

1) la sperimentazione di servizi innovativi, quali SilverCall, per il miglioramento dell’accesso ai servizi da parte dei cittadini di Paesi terzi tramite l’applicazione di sistemi di comunicazione più efficaci;

2) la realizzazione di interventi di aggiornamento rivolti agli operatori della Pubblica Amministrazione finalizzati a migliorare la capacità dei pubblici uffici di fornire servizi di base mirati all’utenza;

3) l’attivazione di sportelli dedicati alla raccolta delle segnalazioni dei tutori, al loro supporto, orientamento e formazione dei ragazzi, ma necessita a sua volta di un sostegno per far fronte alle inevitabili difficoltà che spesso sorgono nel corso della relazione con i ragazzi. Gli sportelli saranno coordinati e gestiti da personale altamente specializzato.

  • Quanto e che valore ha avuto la formazione, svolta dal CEFPAS, per il personale amministrativo e per gli operatori socio sanitari nell’ambito del progetto BUSY e in relazione ai suoi risultati?

La formazione certamente è stato un valore aggiunto al progetto BUSY, sia la quantità che la qualità della formazione per gli operatori impegnati nel progetto hanno raggiunto un ottimo livello. Corsi di aggiornamento professionale tradizionali, ma anche modalità alternative quali formazione per supervisione, on-the-job training, percorsi formativi mirati, formazione in affiancamento, training on the job, attuazione di modelli di apprendimento partecipativo, scambio di buone prassi tra attori e altro hanno consentito di operare professionalmente e in maniera adeguata al fine di valutare personalmente le differenze nella erogazione dei servizi nelle diverse realtà regionali, e sperimentare le novità nella propria PA. Questo tipo di formazione che ha coniugato due tipologie di linguaggio diversi, quale quello sanitario che dell’ente locale, traccia una linea che deve essere perseguita, nei prossimi progetti. Tutti gli obiettivi proposti al CEFPAS sono stati brillantemente raggiunti.

Intervista ad Angela Errore:

Angela Errore, assistente sociale e responsabile SAI Comune di Palermo
  • Palermo è di per sé multietnica e multiculturale e aperta alla diversità. Che valore aggiunto ha avuto per il comune di Palermo prendere parte a un progetto come questo?

Il progetto BUSY ha consolidato un’esperienza avviata nel 2017 dal comune di Palermo con l’avvio dello sportello per i tutori volontari con la collaborazione di Unicef Internazionale che aveva poi portato alla teorizzazione di un “Modello Palermo”. Gli enti del terzo settore individuati per la gestione dello sportello Associazione Centro Penc e Associazione CLEDU (Clinica Legale dei Diritti Umani) sono stati degli ottimi partner per realizzare la molteplicità dell’intervento previsto dallo sportello, supporto ed ascolto, ma anche orientamento legale e tutela dei diritti. Fondamentale per noi è il supporto a chi svolge un ruolo di accompagnamento all’autonomia dei ragazzi e alla realizzazione dei loro sogni.

  • Lei è un assistente sociale, in quanto tale, quali effetti e benefici pensa possa avere la costruzione e la promozione di una rete di governance integrata dei servizi socio-sanitari per la presa in carico globale dei Richiedenti e Titolari di Protezione Internazionale/migranti?

Dovremmo essere tutti impegnati alla realizzazione e alla cura della rete di governance perché non si può prescindere da una presa in carico globale. Bisogna comunque ricordare che il settore pubblico è in grande sofferenza per contrazione di personale e per l’età avanzata degli stessi. Progetti come BUSY possono risvegliare la voglia di lavorare insieme e di sperimentare percorsi condivisi che potenzino gli interventi e li rendano più efficaci. Personalmente sono una fan del lavoro condiviso e di realizzare interventi globali.

  • Quanto e che valore ha avuto la formazione, svolta dal CEFPAS, per il personale amministrativo e per gli operatori socio sanitari nell’ambito del progetto BUSY e in relazione ai suoi risultati?

La formazione ha sempre un valore importante in tutti i progetti in quanto mette in moto energie, rivivifica l’agire professionale, potenzia le risorse interne e ne permette la valorizzazione nella condivisione e nel confronto. Aumenta le competenze e permette il riconoscimento di alcuni aspetti non sempre noti allo stesso soggetto.

Domanda per tutti:

  • Per rendere più efficaci le attività di gestione e accoglienza della popolazione migrante e creare sinergie tra gli enti istituzionali e il terzo settore, quali soluzioni, ad oggi, proporreste ciascuno per il vostro ruolo ed esperienza professionale?

Risponde Vincenzo Spera. L’attuazione di un livellamento migliorativo della qualità dei servizi forniti ai destinatari indiretti nel territorio siciliano, (RTPI, CPT) per mezzo dell’adottamento di protocolli standard condivisi che consentano di intervenire con standard qualitativi superiori e in tempi più brevi.

Risponde Antonino Sparaco. Il miglioramento della rete di servizi presenti sul territorio che sono gestiti dagli operatori delle PPAA e rivolti a RPTI e CPT.

Risponde Angela Errore. La creazione di punti di accesso multidisciplinari e con più prestazioni (one stop shop) possono essere una risposta più funzionale ai molteplici bisogni della popolazione migrante. Inoltre lo stare insieme tra amministrazioni diverse con ruoli e prestazioni diverse può essere un arricchimento professionale non indifferente.

L’intervista è stata realizzata dal Servizio Comunicazione del CEFPAS.

Progetto BUSY, favorire la presa in carico globale del migrante: ne parliamo con tre dei promotori

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